L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da una ridotta massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo.
Conseguenza dell’osteoporosi è un aumento della fragilità e predisposizione alle fratture, soprattutto di anca, colonna vertebrale e polso.
Non deve essere confusa con l’artrosi o artrite.
L’osteoporosi non dà sintomi specifici, potendosi verificare fratture improvvise senza segni predittivi.
Osteoporosi: quali sono i principali fattori di rischio?
I fattori di rischio sono diversi e trasversali.
- Ridotto picco di massa ossea
- Sesso femminile
- Familiarità con l’osteoporosi
- Eccessiva magrezza
- Età avanzata
- Menopausa precoce o indotta chirurgicamente
- Periodi di amenorrea
- Anoressia nervosa
- Scarsa assunzione di calcio attraverso la dieta
- Uso di farmaci, quali i cortisonici e gli anticonvulsivanti
- Bassi livelli di testosterone nell’uomo
- Stile di vita sedentario
- Fumo di sigaretta o abuso di alcool
- Depressione
- Immobilità prolungata
- Lavori in assenza di gravità (sub, palombari, astronauti)
E come si può prevenire?
La prevenzione dell’osteoporosi deve iniziare sin dall’infanzia.
Abituare il bambino a mantenere una vita attiva, in movimento, a contatto con la natura e con un’alimentazione varia è sicuramente la migliore assicurazione sul futuro per prevenire questa patologia ossea.
In età adulta è importante mantenere un livello di movimento costante. Sono sufficienti 30 minuti di attività svolta 3/4 volte a settimana per riscontrare benefici concreti.
E in età avanzata? È di fondamentale importanza allontanarsi il più possibile dal nemico costituito dalla sedentarietà.
Nella stagione estiva, poi, è importante approfittare il più possibile del mare e del sole. L’ambiente marino, infatti, è particolarmente adatto per la prevenzione e il miglioramento delle situazioni di osteoporosi.
La sedentarietà, il nemico numero 1.
Chi soffre di osteoporosi non deve essere trattato come una persona malata. Questo perché è fondamentale che non si vada a cronicizzare una situazione di sedentarietà pericolosissima per la salute.
È anzi consigliato considerare il movimento fisico come un vero e proprio farmaco naturale, in grado di favorire il metabolismo osseo e una conseguente maggiore stabilità e crescita strutturale.
In questo senso si dimostrano particolarmente adatti:
- gli esercizi di forza in contro-resistenza favoriscono la ricostruzione per effetto dell’azione tendinea sulle ossa;
- gli esercizi come balzi, saltelli, corsa sul posto (nei soggetti che non presentano particolari disfunzioni al rachide). Grazie all’impatto del piede sul suolo c’è una maggior attivazione osteoblastica.
- la pedana vibrante con la sua azione sull’inibizione del rimodellamento osseo e la stabilità trabecolare (prevenzione e rallentamento processo erosivo).
- esercizi di equilibrio, coordinazione, controllo e reclutamento neuro-motorio, rilassamento.